Con l’arrivo del 2019 il Coro “Marc’Antonio Ingegneri” taglia l’importante traguardo del 40° anniversario della sua fondazione.
Corre l’anno 1978 quando dalla Polifonica Veronese, una grande compagine corale diretta dal M° Vittore Remelli, si distacca un piccolo gruppo di coristi, perlopiù di giovane età, che sotto la guida del M° Arnaldo Petterlini, professore di Filosofia a Ca’ Foscari e poi all’Università di Verona, inizia un percorso parallelo di crescita musicale attraverso lo studio della musica profana antica.
Questo gruppo di coristi si trova a provare in centro città a casa del M° Petterlini e nella primavera del 1979, quando si presentano le prime occasioni per esibirsi in pubblico, il maestro propone di intitolare il neonato coro a Marc’Antonio Ingegneri, illustre compositore veronese del secondo Cinquecento, poco conosciuto in epoca moderna ma molto famoso ed apprezzato ai suoi tempi sia per la sua produzione sacra e profana, sia per essere stato maestro del celebre Claudio Monteverdi. Un nome ‘impegnativo’ quello di Ingegneri, che porta spesso molti profani a credere che sia in realtà il coro di una categoria professionale (ingegneri, appunto!); non mancano perciò esilaranti ‘siparietti’ equivoci come all’inizio di uno dei primi concerti nella chiesa inferiore di San Fermo, dove don Furri prende il microfono introducendo: “Abbiamo qui con noi questa sera il coro ‘muratori’…”!!
Ovunque vada, il coro si fa apprezzare per la preparazione, la tecnica e l’ottimo livello esecutivo affiancando al canto profano pagine di musica sacra antica. Dopo gli iniziali impegni ‘locali’, viene richiesto spesso e volentieri oltre i confini veronesi, guadagnandosi in breve tempo stima ed ammirazione tanto che i suoi concerti vengono spesso patrocinati dall’Associazione Veneta Amici della Musica con la quale il coro veronese collaborerà per oltre vent’anni.
Gianni e Tiziana, che tuttora cantano nel coro fin dalla sua fondazione, ricordano con precisione le tappe iniziali del “Marc’Antonio Ingegneri” e le numerose esibizioni fino ad un temporaneo ‘stop’ nella prima metà degli anni ’90 dovuto a motivi di lavoro del maestro.
Dopo vent’anni di appassionata guida e di una nutrita attività concertistica, nel 1999 Arnaldo Petterlini cede la bacchetta di direttore al figlio Giovanni, diplomatosi brillantemente qualche anno prima in pianoforte al Conservatorio “E.F. Dall’Abaco” di Verona ed avviato alla carriera in campo musicale.
Il nuovo maestro si adopera fin da subito per ampliare il repertorio e per innalzare ulteriormente il livello tecnico del gruppo con lo scopo di arrivare ad eseguire grandi pagine di musica sinfonico-corale.
Per sostenere l’attività del coro ed organizzare concerti ed eventi di elevato spessore, nel 2004 si costituisce in seno al gruppo corale l’associazione denominata “Accademia Musicale Dodekachordon”, retta da un consiglio direttivo presieduto da Piergiorgio Bellamoli.
Nel 2006 il Coro parte alla volta di Roma per partecipare alla 12.a edizione del TIM – Torneo Internazionale di Musica, portandosi a casa il primo premio della giuria; l’anno successivo si classifica in seconda posizione alla 42a edizione del Concorso Nazionale Corale “Città di Vittorio Veneto”, vincendo comunque il premio speciale quale miglior coro veneto iscritto alla manifestazione.
Il paziente lavoro del giovane maestro e il costante impegno dei coristi iniziano pian piano a dare i loro frutti ed il “Marc’Antonio Ingegneri” comincia ad esibirsi sempre più spesso con un organico orchestrale che lo porta ad eseguire concerti prestigiosi per l’Accademia Filarmonica di Verona e per la rassegna Musica e Arte Sacra, ma anche per manifestazioni in altre città dell’Italia Settentrionale, avviando nel contempo una significativa collaborazione con l’orchestra dei Virtuosi Italiani.
La strada è tutta in salita, ma piena di successi e soddisfazioni grazie all’approfondito studio e alle esecuzioni di alcune delle pagine più significative del repertorio sacro barocco e classico: fra queste il Gloria RV 589 e il Magnificat RV 610 di Antonio Vivaldi; il Magnificat BWV 243 e la Missa Brevis BWV 235 di J. S Bach; tutte le pagine fondamentali di W.A. Mozart: Große Messe in c-Moll K 427, Krönungsmesse K 317, Missa brevis K 65, Requiem K 626, Vesperae solemnes de confessore K 339; il Requiem di Fauré, il Dettingen Te deum HWV 283 di G.F. Händel… e molte altre.
In tutto questo tempo è diventata impresa pressoché impossibile contare le esibizioni in pubblico che hanno toccato oltretutto numerose città. Oltre a Verona, battuta in lungo e in largo e dove il coro si è esibito nelle maggiori chiese cittadine (Duomo, San Zeno, Sant’Anastasia, San Fermo, San Bernardino, San Tomaso…), il “Marc’Antonio Ingegneri” ha dato concerti nelle città e centri minori di Milano, Torino, Venezia (nella vivaldiana Chiesa della Pietà), Trento, Bolzano, Como, Brescia, Mantova, Vicenza, Belluno, Treviso, Padova (nello scenografico auditorium ‘Pollini’), Rovigo, Mestre, Udine, Pordenone, Macerata e Viterbo, spingendosi a sud fino a Roma, dove ha avuto l’onore di cantare nella Sala Accademica del Pontificio Istituto di Musica Sacra, e a nord fino a Stuttgart in Germania.
Nel 2014, dopo quindici anni di successi, Giovanni Petterlini lascia la direzione del coro e gli subentra quasi immediatamente l’alense Luigi Azzolini, docente al Conservatorio “C. Monteverdi” di Bolzano e rinomato violista, cofondatore dell’orchestra dei Virtuosi Italiani, nonché direttore del Coro Polifonico Castelbarco e dell’Ensemble Vocale Continuum. Azzolini guiderà il coro per tre anni eseguendo, tra le altre, partiture insolite come la Lauda per la Natività del Signore di Ottorino Respighi e lo Stabat Mater D383 di Franz Schubert.
Dopo una breve parentesi del veronese Paolo Facincani, con il quale il coro ha eseguito la prima nazionale del Magnificat di John Rutter nella trascrizione di Paul Noble, dal febbraio 2018 le redini del “Marc’Antonio Ingegneri” sono nelle mani del M° Matteo Valbusa che nell’ottobre 2018 ha diretto un’acclamatissima Petite Messe Solennelle di Gioachino Rossini nell’ambito della XXVII edizione del Settembre dell’Accademia, in una basilica di San Zeno al limite della capienza.
Sotto la guida di questo giovane maestro il “Marc’Antonio Ingegneri” si appresta a celebrare degnamente i suoi ‘primi’ quarant’anni di attività.
Come? A breve verrà reso noto un progetto al quale il consiglio direttivo dell’Accademia Dodekachordon sta lavorando da mesi.
Stay tuned!